Ecco ancora una volta il nostro Caputo in splendida forma, che ci regala questa "Disneyland", dove "i sogni son l'apriscatole degli incubi", e "gli specchi non sono abitabili, rovesciano le immagini", insomma un turbillon di nonsense e divertissement linguistici.
Un piano e un clarinetto menano le danze per l'intero brano, mentre un gustuso assolo di chitarra classica impreziosice il pezzo nella parte centrale.
DISNEYLAND
La faccia l'ho persa bidoni fa
avevo un bel vestito blu...
il cibo per gatti ingoiato già
mi rese ispido, lunatico...
Vorrei ritornare a Disneyland,
ma tu non mi ci porti più...
le gocce di pioggia piovute giù
son solo trappole di cellophane...
Feticci, cartacce, l'argenteria
il mare li ha portati via...
a volte mi sento Guglielmo Tell...
ma non ho i numeri,
lo sai cos'è?
Mi dimentico le cose
ma le cose sono lì
che mi guardano nervose... e tu...
mi guardi così...
Mi dimentico il mio nome,
ma il mio nome di chi è?
e di un attimo che esplose... e tu...
che pensi di me...
...
Gli specchi non sono abitabili,
rovesciano le immagini,
i sogni non sono vivibili...
son l'apriscatole... degli incubi...
Vorrei ritornare a Disneyland,
ma a te non te ne importa più...
insegui Venezie che affondano,
tappeti magici... che volano...
Chi torna, chi parte, chi dove va...?
le luci della mia città,
le foglie d'autunno che cadono,
non è romantico raccoglierle?
Mi dimentico le cose,
ma le cose sono lì...
che mi agguantano furiose... e tu...
non farmi così...
mi dimentico il tuo nome,
ma il tuo nome di chi è...?
è di un grappolo di rose... e tu...
che dici di me?
avevo un bel vestito blu...
il cibo per gatti ingoiato già
mi rese ispido, lunatico...
Vorrei ritornare a Disneyland,
ma tu non mi ci porti più...
le gocce di pioggia piovute giù
son solo trappole di cellophane...
Feticci, cartacce, l'argenteria
il mare li ha portati via...
a volte mi sento Guglielmo Tell...
ma non ho i numeri,
lo sai cos'è?
Mi dimentico le cose
ma le cose sono lì
che mi guardano nervose... e tu...
mi guardi così...
Mi dimentico il mio nome,
ma il mio nome di chi è?
e di un attimo che esplose... e tu...
che pensi di me...
...
Gli specchi non sono abitabili,
rovesciano le immagini,
i sogni non sono vivibili...
son l'apriscatole... degli incubi...
Vorrei ritornare a Disneyland,
ma a te non te ne importa più...
insegui Venezie che affondano,
tappeti magici... che volano...
Chi torna, chi parte, chi dove va...?
le luci della mia città,
le foglie d'autunno che cadono,
non è romantico raccoglierle?
Mi dimentico le cose,
ma le cose sono lì...
che mi agguantano furiose... e tu...
non farmi così...
mi dimentico il tuo nome,
ma il tuo nome di chi è...?
è di un grappolo di rose... e tu...
che dici di me?
Nessun commento:
Posta un commento