giovedì 12 febbraio 2015

Cimici e bromuro



La quinta traccia dell'album "Un sabato italiano" ci permette di rilassarci e tirare il fiato dopo esser stati travolti dallo swing-jazz contagiante e spumeggiante di Caputo, "Cimici e bromuro" è infatti una delicata ballata acustica dove l'arrangiamento è volutamente ridotto al minimo.
Il testo è ispirato alle disavventure di Sergio durante i controlli militari per verificare se poteva essere arruolato nell'esercito o riformato, ma di questo parleremo nell'angolo delle curiosità.
La canzone è molto amata dai suoi fan, che la richiedono a gran voce nei suoi concerti, e inutile dirlo ne conoscono a memoria le parole.
Allora caliamoci anche noi "nella notte radioattiva" e sentiamoci questa bella canzone:




CIMICI E BROMURO

Bibbi grandi occhi
occhi sempre pronti alla deriva,
gatti che svaniscono leggeri
nella notte radioattiva. Ehi.

Bibbi guarda guarda, guarda
che mi tocca sopportare
sbarre alle finestre
cimici e bromuro
questa qui è la neuro militare.

Non ho niente da fare, leggo le poesie
graffiate sopra i muri scalcinati
facce da soldati scoglionati
aspettano i parenti nel cortile.

Nel cortile non ci voglio andare
fa caldo e non mi va di bazzicare suore, nere,
meglio stare chiusi in una stanza, qui a fumare
ad ammazzare le zanzare. E che zanzare!

Bibbi fu davanti al mare
che ti confessai "non so nuotare"
tutta quella gente
e adesso sono solo, solo
ed ho paura d'affondare.

D'affondare
dentro questa stanza, oscura
come il bisbigliare dei dottori,
oltre quelle sbarre c'è una notte così bella,
Bibbi grandi occhi devo uscirne fuori.
E non so come, ma ti giuro che uscirò di qui,
solo un brutto sogno da dimenticare,
con in tasca le prove della nostra santità
sarà bello camminare ancora per le strade.

L'angolo degli accordi:

Intro: Do-Fa7+-Do-Fa7+-Sol-Do-Fa7+-Do-Fa7-Sol-Mib5+

Do     Fa7+   Do
Bibbi grandi occhi
Fa7+               Sol
occhi sempre pronti alla deriva
                    Do Fa7+ Do
gatti che svaniscono leggeri
 Fa7+  Sol                     Mib5+
nella notte radioattiva. Ehi.
Do      Fa7+   Do        Fa7+
Bibbi guarda guarda, guarda
            Sol
che mi tocca sopportare
                  Do
sbarre alle finestre
     Fa7+ Do
cimici e bromuro
 Fa7+               Do     Sol
questa qui è la neuro militare.
                             Do
Non ho niente da fare, leggo le poesie
                          Fa
graffiate sopra i muri scalcinati
                   Re
facce da soldati scoglionati
                   Sol
aspettano i parenti nel cortile.
           Do             Fa7+   Do
Nel cortile non ci voglio andare
     Fa7+                Sol
fa caldo e non mi va di bazzicare suore, nere,
                     Do                Fa7+             Do
meglio stare chiusi in una stanza, qui a fumare
     Fa7+  Sol
ad ammazzare le zanzare. E che zanzare!
Do
Bibbi fu davanti al mare
                  Fa
che ti confessai "non so nuotare"
                   Re
tutta quella gente

e adesso sono solo, solo
          Sol
ed ho paura d'affondare.
            Re*
D'affondare

dentro questa stanza, oscura
                     La
come il bisbigliare dei dottori,
                   Re
oltre quelle sbarre c'è una notte così bella,
                      La
Bibbi grandi occhi devo uscirne fuori.
                                   Re
E non so come, ma ti giuro che uscirò di qui,
                       Sol
solo un brutto sogno da dimenticare,
                        Mi
con in tasca le prove della nostra santità
                     La
sarà bello camminare ancora per le strade.

Re- La-Re-La (Dissolvenza)

* Nelle versioni live Caputo in questo punto non alza di una tonalità la canzone passando al Re ma continua in Do

L'angolo live:

Quasi sempre nei suoi live Caputo esegue questa canzone senza band, visto che si presta molto bene ad una interpretazione solo voce e chitarra, gustiamoci allora la performance di "Cimici e Bromuro", direttamente dal The Place di Roma, anno 2009:



L'angolo delle curiosità:

La canzone "Cimici e bromuro" fu ispirata alle vicissitudini di Sergio in ambito militare, aveva infatti da poco ricevuto la chiamata alle armi e di arruolarsi nell'esercito proprio non voleva.
Ecco il racconto di Sergio: "Si avvicinava il giorno in cui dovevo presentarmi all'ospedale del Celio per essere esaminato e il rischio che mi spediscano in caserma ad Ascoli esiste ed è molto concreto, così ricomincio a cadere nella disperazione più cupa, faccio allora una visita dallo psichiatra che mi ha già visitato una volta, prescrivendomi dei farmaci per questa mia agitazione "pre-chiamata all'esercito".
Dopo i miei racconti lo psichiatra mi dice: "Lei il militare non lo può fare, in caserma non ci può tornare, se ci torna le cose sono due, o ammazza qualcuno o entra in uno stato di forte depressione".
Arriva il giorno e la mia fidanzata Bibbi mi scarica a cinquanta metri dall'ospedale militare del Celio.
Mi avvio con il mio zainetto all'ingresso dell'ospedale, faccio vedere le mie carte al militare in portineria e dopo un po' arrivano altri due soldati a prendermi.
"Dove andiamo?" Chiedo impaziente, la situazione non mi piace affatto, "alla neuro" è la risposta di uno. Questa storia della neuro non me l'aveva detta nessuno. Sferragliare di serrature e catenacci, poi la porta si apre di qualche centimetro e la testa di una suora dall'apparente età di duecento anni appare allo spiraglio. Dalla scala arrivano urla e rumori lontani di roba metallica che rimbalza violentemente contro il muro, poi eco di porte sbattute. La suora che zoppica in modo vistoso mi fa segno di seguirla.
Pochi minuti dopo sono da solo in una stanzona squallida dai muri verdolini e scalcinati con due brandine, un lavandino, soffitto alto sei metri e una finestra, sulla quale è impossibile non notare subito le grosse sbarre. C'è un inconfondibile pungente odore di disinfettante misto a quello di feci e orina.
Mi siedo sul letto, apro lo zaino, strano che non me l'abbiano tolto, potrei avere un coltello, droga, qualunque cosa.... mi metto un po' di gocce di Lexotan sotto la lingua, mi accendo una Lucky e cerco di capire dove minchia sono finito. Mi sdraio a fissare il soffitto lontano. Resterò così per tre giorni.
La neuro della Celio ospita ragazzi che durante il servizio militare sono stati classificati: 1) Pazzi violenti o con gravi disturbi nervosi o psicomotori, 2) tossicodipendenti, 3) Gay.
La neuro è isolata dall'esterno tramite porte corazzate , ma all'interno non esistono serrature, tutte le stanze sono aperte e gli ospiti sono più o meno abbandonati a se stessi e possono circolare a loro piacimento giorno e notte, tranne negli orari di visite mediche.
Ciò significa che non puoi chiudere occhio, o se lo fai è a tuo rischio e pericolo.
Un paio d'ore dopo il mio arrivo entrano due ufficiali medici a vedermi e mi spiegano che devo restare alcuni giorni in osservazione e poi mi faranno la visita vera e propria.
Ci sono cimici a spasso sui muri, e la notte le si sente ronzare come motorette.
Il tempo passa ma non si capisce come, nè quanto velocemente.
A lavarmi qui dentro non ci penso neanche, i bagni non hanno serrature e sono lerci comunque. Al massimo mi avventuro tre o quattro passi nel corridodio e se devo andare al bagno mi porto lo zaino e tutto. Quando finalmente mi fanno la visita sono ridotto in un tale stato di lerciume, stress. depressione e insonnia che, dopo aver esaminato i miei certificati e le mie ricette mediche, mi danno altri sessanta giorni di convalescenza pur di levarmi di torno".

Sentiamoci ora la versione remake contenuta nell'album "Un sabato italiano 30":






Per concludere ecco una bella versione con armonica a bocca e chitarra inserita nell'album "A tu per tu" uscito nel 2006:






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