L'album "Un sabato italiano" non poteva che finire con un piccolo capolavoro: "Spicchio di luna".
Tra le canzoni dell'album, quella forse più jazz.
L'intro del piano è delizioso, ed è lo stesso pianoforte che accompagna tutta la canzone con fraseggi delicati e molto jazz, la ritmica del brano invece è dettata da una batteria suonata con le spazzole per non appesantire troppo l'incedere della canzone.
Il testo è ancora una volta all'altezza della musica, con Caputo che ci racconta di questa ragazza, soprannonminata spicchio di luna, e di come il suo mondo sia ormai distante da quello di Sergio ("Spicchio di luna, ormai non navigo più da molto tempo in quelle stesse acque tempestose dove tu mi trovasti tanto male in arnese...").
Poi arriva il ritornello, la musica cresce e Sergio "Ne approfitta per fare un po' di musica", abbandonandosi ai ricordi di un tempo che fu.
Ancora una volta Caputo riesce a parlare d'amore in una maniera non banale e smielata.
Ecco la sua splendida "Spicchio di luna":
SPICCHIO DI LUNA
Piccoli sogni in abito blu
ammiccano discreti
dall'insegna di un locale mentre tu
mi proponi discoteche inquietanti
e amici naïf...
Io speravo in un incontro galante
cheek to cheek.
Spicchio di luna, ormai,
non navigo più da molto tempo
in quelle stesse acque tempestose dove tu
mi trovasti tanto male in arnese
da scappare via ,
no non voglio abbandonarmi ai ricordi tuttavia...
Ne approfitto per fare un po’ di musica
tra mezz’ora domenica sarà,
tra juke-box, marciapiedi e varietà
spicchio di luna questa notte come va?
Ne approfitto per fare un po’ di musica,
nell’ipotesi che mi ascolterai
tra le stelle e i lampioni, non saprei,
spicchio di luna questa notte dove sei?
Cantami o Diva
di quello che vuoi...
magari non gridarmi nelle orecchie
mentre suono Jumpin'Jive.
Ti ho cercata in tutti quanti gli alberghi
di questa città.
Ora fa che sia bello ritrovarti
proprio qua…
Ne approfitto per fare un po’ di musica tra mezz’ora domenica sarà,
tra juke-box, marciapiedi e varietà
spicchio di luna questa notte come va?
Ne approfitto per fare un po’ di musica,
nell’ipotesi che mi ascolterai
tra le stelle e i lampioni, non saprei,
spicchio di luna questa notte dove sei?
L'angolo degli accordi:
Sol7+ Sib7+
Piccoli sogni in abito blu
Sol7+
ammiccano discreti
Sib7+
dall'insegna di un locale mentre tu
Do Fa7+
mi proponi discoteche inquietanti
Dom
e amici naïf...
Si9 Sib
Io speravo in un incontro galante
Re7/4 Re7
cheek to cheek.
Sol7+
Spicchio di luna, ormai,
Sib7+ Sol7+
non navigo più da molto tempo
Sib7+
in quelle stesse acque tempestose dove tu
Do
mi trovasti tanto male in arnese
Dom Fa9
da scappare via ,
Si9 Sib Re7/4 Re7
no non voglio abbandonarmi ai ricordi tuttavia...
Lam7 Sim7
Ne approfitto per fare un po’ di musica
Sol7+ Sim7 Mi
tra mezz’ora domenica sarà,
Lam7 Sim7
tra juke-box, marciapiedi e varietà
Mib7 Re7 Sol7+ Sim7 Mi
spicchio di luna questa notte come va?
Lam7 Sim7
Ne approfitto per fare un po’ di musica,
Sol7+ Sim7 Mi
nell’ipotesi che mi ascolterai
Lam7 Sim7
tra le stelle e i lampioni, non saprei,
Mib7 Re7 Sol7+
spicchio di luna questa notte dove sei?
Cantami o Diva
Sib7+
di quello che vuoi...
Sol7+
magari non gridarmi nelle orecchie
Sib7+
mentre suono Jumpin'Jive.
Do Fa7+
Ti ho cercata in tutti quanti gli alberghi
Dom
di questa città.
Si9 Sib
Ora fa che sia bello ritrovarti
Re7/4 Re7
proprio qua…
Lam7 Sim7
Ne approfitto per fare un po’ di musica,
Sol7+ Sim7 Mi
Tra mezz’ora domenica sarà
Lam7 Sim7
tra juke-box, marciapiedi e varietà
Mib7 Re7 Sol7+ Sim7 Mi
spicchio di luna questa notte come va?
Sim7 Do#m7
Ne approfitto per fare un po’ di musica,
La7+ Do#m7 Fa#
nell’ipotesi che mi ascolterai
Sim7 Do#m7
tra le stelle e i lampioni, non saprei,
Fa7 Mi7 La7+
spicchio di luna questa notte dove sei?
L'angolo dei video:
Ecco il video di "Spicchio di luna" andato in onda durante la trasmissione "Mr.Fantasy":
L'angolo dei live:
Eccoci nel consueto angolo dei live, partiamo in ordine cronologico e presentiamo il live proveniente dal disco "Ne approfitto per fare un po' di musica" del 1987, il pezzo si apre con un assolo di basso molto bello come altrettanto bello è il solo di chitarra eletrrica verso il finale della canzone :
La versione del 2009 contenuta nell'album "La notte è un pazzo con le meches" ha invece un taglio molto più soft, l'intro stavolta è ad appannaggio del piano suonato da Paolo Vianello:
Ora gustiamoci qualche live con video, il primo è tratto dal Jazz Festival di Pineto del 2007 ed è caratterizzato da un intro alla chitarra molto bello fatto da Nannetti:
Il secondo video è più recente, risale al 2013, durante il tour per festeggiare il trentennale dell'album "Un sabato italiano":
Questa versione invece è suonata insieme alla Mister Grant's Band:
L'angolo del tutorial:
E' lo stesso Sergio Caputo a regalarci questo tutorial:
L'angolo delle curiosità:
Questo brano è stato interpretato anche da Max Tortora, l'attore comico e grande amico di Sergio Caputo, vediamoci il loro simpatico duetto:
Ora sentiamoci invece il remake della canzone uscito sul disco che festeggia il trentennale di "Un sabato italiano":
Chiudiamo l'angolo delle curiosità con una storia tratta dal libro di Sergio Caputo, "Un sabato italiano memories", Sergio parte per un week-end a Genova con la ragazza che frequenta in quel periodo, che si chiama Roberta, ma sentiamo direttamente il racconto dalle parole di Sergio: Con la mia Renault imbocchiamo l'Aurelia e ci facciamo tutta una tirata fino a Genova, arriviamo che è sera.
Essendo impossibile entrare in macchina per i vicoli, mettiamo la macchina in un garage e ci inerpichiamo a piedi su per le stradine scivolose e odorose di salmastro, pipì, verdure marce e fritto, fino al portoncino di cui Roberta ha le chiavi.
<A che piano è?> chiedo casualmente mentre saliamo, <Quinto> e senza ascensore!
Quando arriviamo al quinto piano penso di essere sull'oro del collasso, anche Roberta è paonazza e ci assale un attacco convulso di risa che peggiora la crisi respiratoria.
L'appartamento è un posto da "scapolo" e non c'è dubbio che lo zietto di Roberta, che ne è proprietario, lo usi come tale. Ci sono un paio di calendari da "playboy" appesi in giro e la piccola cucina non sembra sia stata mai usata se non per fare il caffè.
Andiamo subito a controllare la camera da letto, soffitto a travi di legno, finestrella sul vicolo e sui cuscini un distinto odore di acqua di colonia...preservativi nel cassetto del comodino.
<Forse è meglio cambiare lenzuola> dice Roberta, <mio zio deve essere stato qui di recente con chissà chi...>.
Una volta espletata l'operazione e fatta una doccia veloce si sono fatte le dieci di sera, la fame è inverosimile.
Ci buttiamo giù per le scale e poi in strada a cercare una trattoria. Da quando siamo saliti il vicolo si è popolato di una strana tipologia di donna di una certa età, pesantemente truccate, <Mignotte?> chiedo senza aspettarmi una conferma. Ci imbuchiamo nella prima bettola ancora aperta, la proprietaria ci occhieggia con aria sonnecchiosa e interrogativa del tipo <e questi qui come cazzo ci sono capitati>, ma ci indica un tavolo all'angolo.
Ci facciamo portare mezzo litro di vino bianco e ordiniamo trenette al pesto che arrivano in fretta e iniziamo a divorare come gente che non ha toccato cibo da una settimana. Nella mia trovo purtroppo solo quando l'ho mangiata quasi tutta, qualcosa che inizialmente sembra un gambo di basilico con la diramazione delle foglie ma poi guardando meglio e muovendola con la forchetta sembra invece ciò che resta di un scarafaggio in salsa verde!
Ma no, è un pezzo di basilico dice Roberta, <il basilico ha le zampe?> <Macchè zampe, sono le attaccature delle foglie>. Rimango col dubbio e per contrastare il conato di ribrezzo che mi assale prendo la caraffa del vino con tutte e due le mani e me ne rovescio la metà in gola.
Poi ci accorgiamo di non avere i soldi, che abbiamo scordato a casa, ci alziamo e ci dirigiamo impacciati verso la proprietaria, <Signora dunque.... ci siamo accorti che....>. Lei ha capito benissimo e scuote la testa lentamente e con un gesto lento e imperioso come fossimo la feccia della feccia umana ci indica la porta.
Ci affrettiamo ad uscire promettendo di portare subito i soldi, quando poco dopo ci vede tornare coi soldi, la matrona genovese quasi sviene, spalanca la bocca così tanto che ci potrebbe entrare un gabbiano, una cosa del genere non gli è mai capitata nella vita e mai le ricapiterà.
Torniamo a casa e dopo aver fatto l'amore resto affacciato alla finestrra a fumare, osservo affascinato gli uomini che vanno a puttane a piedi...ne seguo le trattative, faccio scommesse, questo ci va questo no, le azzecco quasi tutte.
Roberta dorme, russando in modo leggero, quasi un ronzio, un russare gentile da femmina.
La guardo e mi si stringe il cuore, le voglio molto bene, ma non è lei la donna della mia vita... e io non sono l'uomo della sua.
Sui tetti di fronte c'è un meeting di gatti, ci sono comignoli alla Mary Poppins, e ancora più in su un incredibile, grafico, molto teatrale di spicchio di luna, che si riflette nel mare, all'orizzonte oltre i tetti più lontani. E' così che Roberta prende, nel musical immaginario della mia vita, il nome navaho di "Spicchio di luna".
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