mercoledì 4 marzo 2015

Vita dromedaria


Le belle e sognanti tastiere di Aldo Banfi ci introducono in questo brano dal titolo "Vita dromedaria", con il quale Caputo ci racconta la sua vità da single in cui "ordine" e "stabilità" sono parole sconosciute.
Stavolta però Sergio mette l'accento sulla parte più malinconica di questa vita, fatta molto spesso più di apparenze che di cose concrete ("...fra odalische inflazionate e passioni simulate per difenderci dall'aridità..").
Ci si mette di mezzo anche l'età che avanza e la zazzera che si dirada, fino all'esclamazione finale: "tempi duri per noi Gagà", termine di solito usato per descrivere un uomo vanesio che ostenta eleganza e raffinatezza.
Ma anche i versi più cupi sono addolciti dalle capacità liriche di Sergio, che sa giocare con le parole come pochi: "...Mi sorprende la malinconia, con le mani nel sacco della biancheria..." e ancora "...preoccuparmi di esistere, mi logora, quanto i postumi del whisky e anche più...".
In mezzo al brano c'è un assolo di armonica molto bello e malinconico che ben si sposa con il "mood" della canzone.




VITA DROMEDARIA


Chi ha dormito nel mio letto, Dio lo sa
il cuscino è tutto sporco di fard
poi ricordo vagamente, per comprar le sigarette
ho sbagliato, e sono entrato al "Paradise"
ahimè, che fatalità.... tonight
e la vita dromedaria se ne va
nel deserto della quotidianità
Noi, la seguiamo incompetenti
eludendo i cambiamenti
sopraggiunti con l'andare dell'età
Ahimè, tempi duri per noi, Gagà.

Accidenti è domenica...
sono a pranzo dai miei
troppo tardi, sono quasi le sei...

Mi sorprende la malinconia
con le mani nel sacco della biancheria...

Preoccuparmi di esistere, mi logora
quanto i postumi del Whisky e anche più...
mentre cerco i pantaloni
sento gli usignoli
fischiettarmi tea-for-two...

E la vita dromedaria se ne va,
soffia il ghibli della casualità...
fra odalische inflazionate
e passioni simulate
per difenderci dall'aridità...
poesia da gran varietà, voilà...

Si dirada la zazzera, che panico,
specchio idiota, non discuto con te...
nell'alba post-pomeridiana
splende una triste banana, gialla come me...
le nevrosi di un cinico, si evolvono,
oltre i danni di una notte flambeé,
con la faccia "plissettata",
esco per la strada, e...
salve, fammi un bel caffè. 

Ahimè, tempi duri per noi
Tempi duri per noi
Tempi duri per noi
Gagà


L'angolo degli accordi:
         
            Sim                                        Fa#m
Chi ha dormito nel mio letto, Dio lo sa
    La                                    Re
il cuscino è tutto sporco di fard
       Sim                               Fa
poi ricordo vagamente, per comprar le sigarette
      La                                            Re
ho sbagliato, e sono entrato al "Paradise"
                   Sim         Do Re
ahimè, che fatalità.... tonight
       Sim                             Fa#m
e la vita dromedaria se ne va
      La                                Re
nel deserto della quotidianità
        Sim
Noi, la seguiamo incompetenti
Fa
eludendo i cambiamenti
        La                                    Re
sopraggiunti con l'andare dell'età
                       Sim               Do Re
Ahimè, tempi duri per noi, Gagà.
                    Sim   Re
Accidenti è domenica...
            Sim           Re
sono a pranzo dai miei
            Sim           Re         Sim
troppo tardi, sono quasi le sei...
      Solm
Mi sorprende la malinconia
           Sim                           La         Re
con le mani nel sacco della biancheria...     
                                               Sim
Preoccuparmi di esistere, mi logora
              Re                                          Sim
quanto i postumi del Whisky e anche più...
             Solm
mentre cerco i pantaloni
Re              Sim
sento gli usignoli
Re                 La       Re
fischiettarmi tea-for-two...
       Sim                             Fa#m
E la vita dromedaria se ne va,
              La                        Re
soffia il ghibli della casualità...
     Sim
fra odalische inflazionate
   Fa
e passioni simulate
       La                         Re
per difenderci dall'aridità...
                Sim               Do Re
poesia da gran varietà, voilà...
                   Sim              Re
Si dirada la zazzera, che panico,
                                                     Sim
specchio idiota, non discuto con te...
              Solm
nell'alba post-pomeridiana
                    Re     Sim                          Re
splende una triste banana, gialla come me...
                          Sim         Re
le nevrosi di un cinico, si evolvono,
           Sim              Re           Sim
oltre i danni di una notte flambeé,
           Solm
con la faccia "plissettata",
Re              Sim
esco per la strada, e...
Re                      La      Re
salve, fammi un bel caffè.
                       Sim
Ahimè, tempi duri per noi
          Solm    
tempi duri per noi
          Sim
tempi duri per noi
Do Re
Gagà

L'angolo live:

Canzone raramente eseguita live, ma fortunatamente Caputo nel 2009 durante un live a Roma alla manifestazione "All'ombra del Colosseo" l'ha ripescata, spiegando anche di non averla fatta dal vivo per molto tempo perché non rispecchiava più la sua vita del momento, non più da singolo impenitente.
Ecco la versione live di questo bel pezzo:

L'angolo delle curiosità:

 La canzone compare anche nel terzo album di Sergio "No smoking" come bonus track, quest'album è stato infatti il primo del catalogo di Caputo ad essere convertito nel formato compact disc.
A proposito del verso "si dirada la zazzera",  contenuto in questa canzone, Caputo ha dedicato all'argomento anche un capitolo del suo ultimo libro "Un sabato italiano memories", andiamo a leggererne qualche stralcio: Nonostante io abbia ancora capelli in abbondanza, un osservatore molto ma molto pignolo potrebbe rilevare un impercettibile assottigliamento nella mia attacatura frontale.
Kico Fusco, mio amico, che essendo pelato come una nespola se ne intende, continua a fare velata allusione al fatto che dovrei per tempo preoccuparmi di non trascurare la mia capigliatura.
Mi sono lasciato quindi convincere e ho preso appuntamento con un dottore del Fatebenefratelli.
Questo dottore ha messo a punto una lozione a base di erbe, la cui formula è segretissima, e che avrebbe l'effetto miracoloso di fermare la caduta dei capelli e far ricrescere quelli caduti.
Nascono spontanee due domande. Intanto, come mai uno che è in possesso di una formula così esplosiva debba ancora lavorare per vivere e secondo, come mai Kico Fusco, essendone a conoscenza da tempo, non se ne sia avvantaggiato egli stesso.
Giungiamo nello studio del dottore e dopo la visita sono io a rompere il silenzio: "Dottore, crede che perderò i capelli?". "Si", la sua secca risposta.
Assorbo la notizia con la massima compostezza, ma è un duro colpo...dopotutto mio padre era pelato a diciannove anni, ed essendo io arrivato alle porte dei trenta con la mia capigliatura ancora intatta, credevo di aver buone ragioni per ritenermi fuori pericolo.
" E c'è qualcosa che posso fare per evitarlo?" chiedo dopo un po'. "No, ma si può rallentare il processo con applicazioni quotidiane di questa lozione", fa il dottore mentre va verso un armadietto per prendere il flacone.
"A proposito, dottore, ultimamente ho qualche difficoltà a dormire mi può sugger...".
"SI STANCHI!" scatta impaziente...
"Ma io mi stanco eccome, è che proprio non riesco a dor...".
"Si beva un paio di whisky, e poi vedrà se non dorme!".
Ho conservato il flacone per molti anni, di trasloco in trasloco, conteneva un liquido verdastro che emanava un forte odore di basilico.
Il consiglio inerente al whisky lo seguivo già.

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